Updated 03/12/2015, h.08.20
30/11/2015
– Papillon dovette cibarsi anche di insetti, all’Isola del Diavolo: per l’Unione siamo tutti galeotti.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/carne-veto-sul-caff-leuropa-ci-serve-larve-1188507.html
– In alternativa:
GRATTA, il potere, SENZA AVERE VINTO, le elezioni.
31/10/2015
– Alla Cina, senescente, occorre nuova linfa: si può generare il secondo figlio.
In tal caso, sarà davvero “si può” il giusto verbo “servile”?
04/11/2015
– 4 Novembre.
Anziché per trionfalismo personale su Expo, “Vince l’Italia che non scappa” lo vada a raccontare ai due Fucilieri del San Marco.
– “Vince l’Italia che non scappa“: dalle vetrine più comode, tipo la finale Pennetta-Vinci a New York oppure Fiorentina-Frosinone di domenica.
– “L’Italia ci crede“.
Ai giganti, o presunti tali, sicuramente: lasciandosi subordinare, emarginare e depauperare a loro esclusivo beneficio.
– “Quando si dimettono 26 consiglieri, non si chiama congiura: si chiama democrazia“.
Un po’ come sentir Luis Suárez pontificare di fair-play.
– “Quando vedo certi addii scenografici, mi rendo conto di quanto possa essere falsa la politica“.
Certe ascese al potere, invece…? O-scene.
05/11/2015
– “Salutate la capolista” (secondo stucchevole moda).
Certo non può chiedere di salutare “il” capolista, di elezioni politiche mai disputate.
– “L’ultimo boyscout – Missione: sopravvivere” ce l’abbiamo anche qui in Italia: “ultimo” per merito, “sopravvivere” alle norme democratiche.
– Cercare voti tra le file dell’opposizione, a sostegno di un governo non eletto, è un tipo di scouting diverso dalle buone azioni quotidiane.
– Sentir parlare di “gole profonde“, in relazione ad un ambiente di presunta irreprensibilità, porta con sé un intenso retrogusto boccaccesco.
08/11/2015
– Finalmente, ieri assistei alla sconfitta di una perversa organizzazione transnazionale, infiltrata ed imperversante ovunque: vidi “SPECTRE”.
11/11/2015
– Spoiler Alert: “SPECTRE”.
Tempismo perfetto: è scoppiato un altro scandalo “Vatileaks” proprio quando stava per uscire il nuovo film di 007.
– Come si vede che «M», il capo di 007, non è italiano… In «Spectre», si preoccupa di una governance (testualmente),”che nessuno ha eletto“.
– “I primi pendolari la mattina
quest’anno è forte la tua Fiorentina
la colazione con i bomboloni
e guai a chi parla male di Antognoni…”
13/11/2015 (Facebook)
LICENZA DI UCCIDERE O NO
Mi compiaccio vivamente con un amico, che èvito di menzionare soltanto perché sono un tipo riservato e non amo richiamare l’attenzione ad ogni costo: qualora la presente nota dovesse cadere sotto la sua percezione, egli potrà riconoscersi facilmente, e quindi percepire anche i ringraziamenti per lo spunto fornitomi (che poi ho preferito sviluppare qua, invece di sproloquiare sulla sua bacheca).
Tale amico, ad un certo punto della giornata di ieri, non ebbe che una frazione di secondo per prendere una decisione di capitale importanza, se cioè esercitare o no – con una semplice, leggera pressione del dito – la famigerata licenza di uccidere; che appunto, come puntualizza M in “Spectre”, è anche licenza di NON uccidere.
Poteva scegliere di farlo, e nessuno – o quasi – l’avrebbe criticato; anzi, qualcuno avrebbe forse interpretato ciò come un atto di pietà verso una vittima ormai ridotta a mal partito, sul punto di entrare in agonìa.
Ed invece egli, da spirito libero qual è, scelse di fare la cosa giusta: usò su Facebook il termine autoctono “esposizione” invece del superfluo forestierismo “showroom”. Diversamente da un altro imprenditore a me vicino, che tratta materiali per l’edilizia e sull’insegna ha messo proprio “showroom”; neanche fosse – sottolineo neanche – uno stilista o creatore di moda (anzi, un “fashion designer”).
Ci sono ancora speranze per il glorioso corpo del nostro idioma nazionale, benché crivellato da colpi di lupara quali “spread” e “spending review”, “jobs act” e “one-step adoption”; addirittura “il food”, perché sembra che nemmeno parlando di “cibo” si riesca più a parlare come si mangia (italiano). Insomma, questa non è ancora una lingua morta.
Sì, lo so: chi è senza peccato, magari peccato di “weekend”, scagli la prima pietra come il Ragazzo di Portoria.
Ma ciò che conta è il principio, la difesa dell’identità ancestrale contro il melting pot coatto: al pari di un secolo fa, non passa la Straniero.
N.B. : ll brano riportato qui sopra, per quanto proteso (ovviamente) ad un secondo livello di lettura, era stato pubblicato su Facebook nel pomeriggio di venerdì 13 e quindi molte ore prima dell’attacco islamista a Parigi.
Lo puntualizzo non per accreditarmi di chissà quali preveggenze (capirai…) ma per non sembrare uno che, al cospetto di una strage, si metta formalmente a disquisire di glottologia.
Ciò che ho commentato sui social media dopo quell’abominio, ovvero da sabato 14, sarà trascritto in questa sede prima possibile.
14/11/2015
– Contro le bestie sanguinarie in sembianze umane.
Contro i biechi e sinistri gruppi di pressione.
Viva la difesa dell’Identità avìta, a vita.
– Le CASSANDRE del giorno dopo.
E le CAZZATE di tutti quelli prima.
– Colpa nostra, siamo dei provocatori: questo è ciò che succede a parlare già dell’Avvento di Cristo, senza rispetto per le altre confessioni.
– Come dopo ogni strage, ci sono quelli che non tanto si inorridiscono per essa quanto si indignano per le parole con cui altri vi reagiscono.
– La Quinta Colonna, de facto. Per le ragioni d’infima bottega elettorale che addosserebbe agli altri.
http://www.ilgiornale.it/node/1194424
– Fuck the “bonus”!
15/11/2015
– Sì, anche a me è piaciuto “Spectre”. Ma ho il buon senso, e la buona fede, di non confonderlo con la realtà. (MV)
Il “moderato islamico” dice in tivù che “non è ancora provato che la strage di Parigi sia di matrice islamica”.
No, saranno stati i marziani…..
Gente come questa è pericolosa, a casa!
– C’è voluta l’ecatombe di Parigi perché qualcuno, magari pro Hamas, esortasse a “schiacciare l’Isis”.
– Capisco, le è spuntata una coscienza.
– Un politico italiano perora la causa di “ascoltare l’Isis”…
Se quest’ultima fosse l’onorata società, definirebbe lui “un bravo picciotto”.
– IO RIFIUTO l’equiparazione delle religioni, tutte, a quella che nutre la bestia del fanatismo assassino nel ventre stesso del suo messaggio.
– “PRAY for Paris” è sacrosanto, perché va inteso in senso lato e quindi anche laico. “PREY, no more”, aggiungo: basta fare le prede, per Dio!
– Nuovo sterminio, perpetrato nel dies nefas Venerdì 13.
Il mostro psicopatico, anziché Jason, si chiama Jihad.
PERÒ DEVE FARE LA STESSA FINE.
16/11/2015
– Uniti sì, acquiescenti no.
Faccio orgogliosamente parte dei conservatori, da qualcuno definiti “bestie”, che si oppongono alla distruzione della nostra identità nazionale e prima ancora – se non altro in senso cronologico – alla compromissione della sicurezza pubblica.
Quindi mi ha dato un poco di sollievo (“quantum of solace”), nel nuovo «007 SPECTRE», sentire un borioso aspirante rottamatore, soprattutto della democrazia (“Noi siamo il futuro, voi… non lo siete”), che viene apostrofato da M come “piccolo bastardo arrogante”.
Ogni allusione a fatti reali e persone esistenti…
– Dedicare la vita a combattere “il Maligno”, se necessario con la medicina nucleare, ed oggi perorare la resa alla sua peggiore incarnazione.
– Ciò che mi fa orrore è che, senza arrivare a questo, non fossero bastati i video di abominevoli esecuzioni, a scatenare la soluzione finale.
17/11/2015
– “La vendetta doverosa”, editoriale di Andrea Cangini sul QN – La Nazione (di oggi, 17/11/2015), nel quale mi riconosco totalmente e per il quale ringrazio vivamente.
18/11/2015
– “Lei è un aquilone che volteggia in un uragano…”
http://1.bp.blogspot.com/-n50bo0OL5zs/Vh_SK1CbzXI/AAAAAAAAPXY/GIWCZsKaPU8/s1600/Kite1.jpg
– “To me you’re just a cancer!
Motherfucker, war is the answer!”
20/11/2015
– Se gli eruditi sono quei turpi firmaioli che concorsero a far assassinare un valoroso Commissario…
http://www.ilgiornale.it/news/politica/dario-fo-insulta-salvini-sfrutta-ingoranti-lui-sei-poveretto-1196603.html
21/11/2015
– Le loro scomuniche, in passato anche esiziali, oggi sono solo harakiri intellettuale.
Di Fo, Vauro e compagni non m’importa manco una fatwa.
22/11/2015
– “Compagni che sbagliano”: estremismi convergenti (Carlos the Jackal), giustificazionismi consonanti.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/sono-giovani-che-sbagliano-bluff-dei-moderati-milano-1197216.html
– Hanno dato un’immagine di moderazione, e chi lo nega? Moderata partecipazione all’evento, moderata dissociazione dalla barbarie jihadista…
– Chi addita a nemico pubblico N. 1 un partito, o un quotidiano, è solo una cariatide (ideologica); e, come tale, funge da (quinta) colonna.
23/11/2015
– Negli USA vola Donald Trump, qui in Italia Matteo Salvini…
Come disse Brecht, non vi resta che sciogliere il popolo e nominarne uno nuovo.
– Per il guittame sinistrorso, la stortura non è il Matteo che governa SENZA avere vinto, ma l’altro che potrebbe governare DOPO avere vinto.
– Con “Hannibal ad portas“, l’unica guerra che prema ai comunisti – more solito – è quella civile contro chi propugni la difesa della Nazione.
– Nel mondo del cinema o dei comics, tu puoi “creare un Universo” perfettamente maestoso e suggestivo, capace di suscitare dappertutto l’estatica meraviglia e l’entusiastico trasporto delle molteplici generazioni che di esso fruiscano; ma niente potrà comunque impedire, prima o poi, l’arrivo di un sostanziale usurpatore (formalmente osservante) a corrompere, distorcere e snaturare la tua opera: magari nel tuo nome ma certamente non per tuo conto. Così costringendoti a prendere le distanze dalla medesima, come se tu – de facto – ne fossi stato espropriato.
Del resto, è successa la medesima cosa, ovvero il tradimento-travisamento, anche al primo creatore di universi che la storia ricordi: Dio Padre onnipotente (o comunque – credendoci – lo si voglia chiamare).
http://www.gamespot.com/articles/star-wars-the-force-awakens-strays-from-my-origina/1100-6432477/
24/11/2015
– Chiedono la radiazione per chi esecra gli assassini. Non lo fecero per chi titolò “Giustizia è fatta“, dopo l’assassinio di Luigi Calabresi.
– Certi laicisti e comunisti, magari ex fascisti, oggi papalini grazie a Bergoglio fanno sembrare Leonard Zelig una creazione di M.me Tussaud.
25/11/2015
– Il vincitore del Premio Oscar 2015 per la miglior espressione eufemistica è… “007 SPECTRE”!
Per il discorso pronunciato dalla criminale Dottoressa Vogel, nella riunione romana, al cospetto del Numero 1 Ernst Stavro Blofeld:
– Grazie alle dimissioni del Consiglio (contro la Tratta delle Bianche; nds), abbiamo inserito più di 160.000 donne immigrate NEL SETTORE RICREATIVO.
– “La guerra si addice all’uomo come la maternità alla donna”.
Dell’assioma ducesco, al giorno d’oggi, non so quale sia la parte più superata.
– Spero di non dover aspettare “Rambo – Last Blood” per sentire, finalmente, qualcosa di questo tipo:
– …al-Baghdadi, I’m coming to get you!
– Different menus on the table tomorrow, the fourth Thursday in November:
– in U.S.A., Thanksgiving Turkey;
– in Russia, Thanksgiving Turkish.
– L’ironia è superiorità.
“Ho 12 anni. Vado alla sinagoga. Chiedo al rabbino qual è il significato della vita. Lui mi dice qual è il significato della vita. Ma me lo dice in ebraico. Io non lo capisco, l’ebraico. Lui chiede 600 dollari per darmi lezioni di ebraico”.
(«Zelig», 1983)
– Dovendo proprio scegliere, voto anch’io la Scarlett con due “T”.
Due “T” così…
26/11/2015
– Gli americani, purtroppo, hanno scelto prima.
“Ho 12 anni. Vado alla sinagoga. Chiedo al rabbino qual è il significato della vita. Lui mi dice qual è il significato della vita. Ma me lo dice in ebraico. Io non lo capisco, l’ebraico. Lui chiede 600 dollari per darmi lezioni di ebraico”.
(«Zelig», 1983; scritto, diretto e interpretato da Allan Stewart Königsberg, in arte Woody Allen).
http://www.ilgiornale.it/news/politica/che-sfugge-maestrino-gad-1198639.html
27/11/2015
– Ora Natale si avvicina davvero, facendoti pensare a quale potrebbe essere il miglior regalo sotto l’albero.
Abu Bakr al-Baghdadi.
Impiccato.
– La terza carica: “Abbiamo bisogno di ponti e di inclusione”.
Dopo di che abbiamo terminato la seduta? Posso finalmente sciacquare e sputare?
-Secondo Renzi la lotta è anche culturale: per esempio, non si può vietare ai bambini il pallone da calcio.
Armiamoci e partite. Di football.
– C’è chi fece blitz in altri continenti, per beccare degli assassini.
E chi, avendone sul suolo patrio, si limita a farli uscire dalla porta.
– Come in tutta Italia, anche nel quotidiano omonimo del suo regime sta per compiersi il cambio definitivo: da “Res Publica” a “Renz Publica”.
– Non credo che sia Teseo, il Grande Timoniere di cotanta Nave.
http://www.huffingtonpost.it/2015/11/26/marina-berlusconi-sgarbi-mondadori-rcs_n_8653196.html
– Viene il dubbio che Bertolt Brecht, oggi, riformulerebbe così:
– Che cos’è una rapina in banca, al confronto con certi salvataggi di banche?
28/11/2015
– Se volesse telegrafare “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul Jobs Act” ma dovesse tagliare una parola, sarebbe molto facile.
– “Per rispetto degli altri” non abbiamo problemi a rimuovere il Redentore.
Ma guai a chi pretenda di farci rimuovere certi peccati del mondo.
– No, non definirò “somaro” l’iconoclasta del Presepe: il suo fiato non vale quello dell’umile creatura che contribuì a riscaldare il Bambino.
– Gli iconoclasti del Presepe sono anch’essi una tradizione natalizia.
Come il cinepanettone.
Ma senz’averne l’intelligenza né la sensibilità.
29/11/2015
– Apertura della Porta Santa a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana.
Ormai, il Giubileo è come il Giro d’Italia: parte dall’estero.
– La Croce deve scomparire dalle pareti degli edifici pubblici.
E rimanere, in esclusiva, nei video delle esecuzioni perpetrate dai jihadisti.
– Per rispetto delle minoranze, la provocatoria formula di sorteggio “testa o croce” dev’essere riveduta e corretta: con “testa o scimitarra”.
– Per rispetto delle minoranze, l’espressione “Croce e delizia” (La Traviata) deve essere sostituita con la più inclusiva “Cruccio e delizia”.
– Per rispetto delle minoranze, i cronisti di football dovranno sostituire il termine “cross” con l’autarchico, e più inclusivo, “traversone”.
30/11/2015
– Daesh insozza più nero.
http://www.forbes.com/sites/scottmendelson/2015/11/27/exclusive-lionsgate-responds-to-gods-of-egypt-whitewashing-controversy/
02/12/2015
– Dobbiamo essere inclusivi, evitando di provocare le minoranze: basta con quel western all’italiana in cui si parla di Trinità e del Bambino!
– Dobbiamo essere inclusivi, evitando di provocare le minoranze: quel famoso spaghetti-western venga rinominato “Lo chiamavano Persona Unica”.
– Questo è il periodo dell’anno in cui (dappertutto, certamente non solo a Rozzano) qualunque pistola dà il meglio di sé: “Natale calibro 45”.
– Dobbiamo essere inclusivi, evitando di provocare le minoranze: il classico albo a fumetti “Natale calibro 45” va rinominato “Ramadan AK-47”.
– Mentre imperversano i ladri d’appartamento, i cosiddetti “topi”, rassicura sapere che sia perseguitATO chi si circondava del loro femminile.
– I Moderati deplorano l’inferno di venerdì 13 novembre: loro, per rispetto della quiete pubblica, avrebbero preferito l’uso dei silenziatori.
– Vedo la gente morta.
E non c’è un Bruce Willis a salvare il mondo.
– Deplorano la candidatura di chi ha sparato ad un violatore di domicilo.
Però sono coerenti: loro fecero eleggere un assassino di poliziotti.
03/12/2015
Coincidenze: il film sull’origine di Moby Dick e quello che ne ricalca l’ìncipit, «Chiamatemi Francesco».
Be’, io sto con la Balena.
Bianca.
Marco Val (aka valorim.60)
marco ha detto:
Concordo su tutto. Ma l’editorialista è troppo generoso: pensare che nella testolina del brillante fiorentino si sia anche solo affacciata l’idea della vendetta, per poi essere scartata, è troppa grazia. Non ci ha manco pensato – e del resto in questo è consimile al popolo (ma anche questa è una parola grossa per noi) che guida senza mandato (col piglio di un hidalgo e i coglioni di una Barbie).
Direi che l’analisi è infinitamente più terra terra e desolante, rispetto alle categorie dello spirito e dell’azione invocate su QN: la espone da par suo Vincino sul Foglio online di oggi.
Di peggio c’è solo Hollande, che la guerra la dichiara oggi, con quasi 150 morti sulla coscienza.
MV ha detto:
Quel Fenomeno di Travaglio…
Dal suo editoriale per il Fatto Quotidiano, sempre di martedì 17 novembre, intitolato «SIATE SERI, SE POTETE», vale la pena di trascrivere questo brano (non faccio la scansione perché la frase conclusiva dell’estratto è nell’ultima pagina):
“[…] Serietà significa dire la verità. A chi pensa che il terrorismo sia tutt’uno con l’Islam e il bersaglio unico sia la civiltà giudaico-cristiana, segnaliamo che l’addetto alla sicurezza dello Stade de France che ha fermato e messo in fuga il kamikaze che tentava di farsi esplodere in mezzo a 80mila tifosi, si chiama Zouheir ed è un francese di origine musulmana.
Non sappiamo se sia moderato: sappiamo ha salvato migliaia di vite” (nds: non mi permetto di interpolare la congiunzione «che», forse una svista veniale forse un’ellissi voluta come si usa dopo il verbo «credere»).
Proprio a metà dello stesso giornale, c’era un pezzo di colore firmato Caterina Soffici, che si concludeva così:
“[…] Ma non è finita. Perché anche ieri la macchina della bufala ha continuato a inondare il web di panzane e voci incontrollate. Una l’ha diffusa una certa Rebekka, account Twitter americano, che raccontava la bella storia di Zouheir, una guardia di sicurezza allo Stade de France, che avrebbe bloccato l’attentatore impedendogli di entrare con la bomba. Se l’ordigno fosse scoppiato all’interno avrebbe fatto una carneficina, invece è scoppiato fuori grazie a questo eroe non riconosciuto. «È un musulmano, nessuno se lo fila» scrive Rebekka. Ritwittata 35mila volte.
«Storia bellissima – scrive Le Monde – peccato che non sia vera». Sono stati gli agenti di polizia a bloccare l’uomo. C’era un musulmano fra loro? Potrebbe anche essere. Ma sarebbe un’altra storia”.
Il pezzo di colore aveva per titolo «ATTENZIONE, CADUTA BALLE SPAZIALI» e per catenaccio «DOPO PARIGI / L’emozione è alle stelle e il web si riempie di castronerie. Nessuno controlla e anche i giornali, alla fine, ci cascano».
Ora noi, non tanto per rispettare quel mònito paternalistico alla San Filippo Neri («Siate seri, se potete») ma semplicemente perché partecipi della consapevolezza che “Quandoque bonus dormitat Homerus“, non rideremo affatto per lo scivolone del supercilioso Direttore (tanto meno segnaleremo “il fatto” agli sbeffeggiatori di professione, che imperversano in Tv o sui social media).
Ma essere naturalmente disposti all’indulgenza, che egli chissà se accorderebbe agli altri, non esclude un po’ di sollievo dall’eventuale complesso d’inferiorità: anche i Fenomeni della pelota, certe volte, possono svirgolare ingloriosamente come il più umile dei pedatori.
P.S. – Salve, Marco.
Avevo già scritto che seguo anch’io i quotidiani on-line, ma un paio di volte a settimana passo ancora dall’edicola e – possibilmente – prendo sia il Giornale che Libero.
Tengo dunque a precisare che martedì scorso, a tarda mattinata, in paese erano esauriti entrambi: così decisi di acquistare la Nazione ed il Fatto.
La prima testata (anche se lontana dai fasti degli anni ’70-’80) continuerà ad essere una delle mie alternative; con la seconda invece ho chiuso, renziana o antirenziana che possa essere (oltre che contraria – almeno per la penna del nostro omonimo – alla nefanda “dottrina Mitterand”), dopo quello squallido e spregevole scarabocchio di Vauro sulla coppia Belpietro-Salvini intenta, dopo la strage, a “sguazzare nel sangue ancora fresco”).
Mi dispiace per Pietrangelo Buttafuoco: “pessima scelta degli amici“, come dice M nello stracitato film di Sam Mendes.
[…]
MV ha detto:
Sono assolutamente d’accordo sull’Ultimo Boyscout per merito (colui che, restando incollato dov’è adesso, riuscirebbe perfino a guastarmi la soddisfazione per l’eventuale – molto eventuale – Terzo Scudetto): il senso della “Vendetta doverosa” da statista – quale non è né mai sarà – gli rimane profondamente, ontologicamente estraneo.
Invece egli ha ben presente il senso della vendetta mafiosa da capobastone, verso chiunque commetta lo sgarro di opporsi ai suoi voleri, nonostante i suoi avvertimenti e intimidazioni più o meno scoperti (Giampaolo Pansa, tanto nomini nullum par elogium, lo ha definito in vari modi, tra i quali un icastico – mi pare già ricordato – “squaletto”).
Ed ha ben presente anche il senso della “vendemmia” nella vigna del potere (perdona lo stantìo calembour), attuando un protervo spoil-system senza alcuna legittimazione elettorale e piazzando intutti i posti-chiave i suoi bravi picciotti (per esempio anche al vertice della Cassa che dovrebbe esclusivamente garantire i beni dei risparmiatori, nella forma di quei buoni fruttiferi postali che a mia volta posseggo).
Spero di non dover aspettare fino a primavera, per mettere nuovamente “Un giorno così” degli 883.
[…]
MV ha detto:
P.S. – Prima di spendere qualche parola anche sul “Popolo in nome del quale sentenziate”, un particolare apprezzamento per come hai descritto la sua maniera di guidare il medesimo.
Tutto vero, “i coglioni di una Barbie” quando servirebbero quelli di Ken; ma non il di lei fidanzato, bensì il cazzutissimo Ken il Guerriero made in Japan (personaggi dei quali sono a conoscenza per via dei miei cugini più giovani).
Un plauso (credo bis) al grande Nedo Sonetti per aver sdoganato quella parola in una trasmissione sportiva, correggendo l’intervistatore – comprensibilmente pudibondo – che aveva parlato di “attributi”.
MV ha detto:
Il “Popolo” è fiaccato dal panciafichismo di doppia matrice, convergente, comunista e catto-progressista.
Mattina di sabato 14. Mia madre torna dal mercato e mi racconta di aver chiesto ad un’amica e ad un altro conoscente (retoricamente, più che altro per condividere lo sconcerto) impressioni sulla carneficina di Parigi. “Avete visto…?“. Il secondo interlocutore, un galantuomo – senza ironia – amico di mio padre buonanima ed incidentalmente sacrista rosso che officia ogni anno la “colletta alimentare” davanti alla Coop, non trova di meglio che rispondere seraficamente: “Eh, anche in Siria muoiono in tanti, ogni giorno”. Gente così, ed anzi di molto peggiore, ce n’è purtroppo a milioni.
Per i devoti delle due chiese, più o meno in mala fede, la priorità del momento non è sostenere la lotta contro il jihadismo “senza se e senza ma” del cazzo, bensì raccogliere firme per far radiare dall’albo Maurizio Belpietro, reo di aver chiamato “bastardi” gli stragisti islamici della Capitale francese (meglio ancora per farlo arrestare, come ha delirato il farabutto pistoiese di cui sopra). E intanto, mentre sto scrivendo, i non-bastardi non-musulmani hanno preso in ostaggio gli ospiti di un albergo – francesi e non solo – nella capitale del Mali, Bamako.
Sul fronte strettamente politico, invece, la priorità (anche da parte di un Ministro degli Interni non molto compos sui) è accusare Matteo Salvini di voler speculare sulle vittime, solo perché egli non si rassegna a tacere ed anzi sprona ancora di più a reagire.
Del Premio Ignobel per la Faccia di Tolla ho già detto in un tweet, poche ore fa, e non è il caso di dedicargli ulteriore spazio.
Ma Sua Santità (che Dio lo protegga)? Realisticamente, non ci si poteva aspettare qualcosa di diverso da ciò che ha proclamato : “Anche il nemico ci appartiene, come nostro fratello”.
Però io, con il dovuto rispetto, preferisco identificarmi in Romolo piuttosto che in Abele.
marco ha detto:
E’ lo stesso figuro che disse dopo Charlie Hebdo: se qualcuno offende mia madre, si deve aspettare un pugno. Bergoglio sta distruggendo tutto, e lo fa in fretta.